Biografia di Francesco Perri curata da Giancarlo Tartaglia "Un repubblicano attento al riscatto del Sud" Giancarlo Tartaglia, direttore della Fnsi, storico e docente universitario, scrive la singolare biografia di Francesco Perri per onorarne il merito e l’impegno civile, ma soprattutto per riportare alla luce la figura di un repubblicano convinto e su questa idea formatori, quando la parola stessa "repubblica" richiamava strani clangori rivoluzionari. Erano gli anni della monarchia e del fascismo, l’epoca in cui l’attività culturale e politica di Perri si svolse, dagli albori contrassegnati dalla "Belle Epoque" viennese e fino quasi al vespero del ‘900, negli anni ‘70 (morì nel 1974). Un arco temporale compreso tra le due guerre e il nazifascismo, la resistenza e i nazionalismi, la democrazia e le rivoluzioni proletarie sovietiche, compresa la questione meridionale che però navigava col Duce dalle depressioni del latifondo sudista verso immaginifici imperi di sabbia abissini. Questione che neanche la Repubblica "fondata sul lavoro", finalmente scelta dal referendum popolare del 1946 e agognata da Perri, è riuscita a risolvere. "Francesco Perri. Dall’antifascismo alla Repubblica", Gangemi editore, di Giancarlo Tartaglia, oltre a indagare dentro la vita di questo intellettuale, giornalista e politico calabrese, fornisce uno spaccato completo e lucido degli anni che hanno ribaltato la Nazione, non solo nel passaggio dalla dittatura alla democrazia, nel volgere solo di tre anni (1943/46), ma anche dall’arretratezza monarchica alla repubblica parlamentare, fino al boom economico e oltre. E Perri, scrive Tartaglia, fu tra i protagonisti di questo straordinario passaggio, sia con la sua attività di giornalista e sia con quella di intellettuale colto che seppe cogliere gli inganni e le fumoserie dei regimi monarchici, denunciandone i suoi rituali e le sue clientele, e quindi gli ostacoli insuperabili che si frapponevano per il compimento di un paese finalmente moderno. Calabrese, Perri dovette emigrare in Piemonte, e forse fu la sua fortuna, visto che fu allievo di Einaudi all’università di Torino, per poi rientrare, con l’avvento di Mussolini, al sud, dove si dedicò alla letteratura, fino al ritorno alla politica dopo la liberazione. Ed è proprio da qual momento che lo ritroviamo a riprendere in prima linea la difesa dei suoi ideali e come protagonisti delle battaglie per la Costituente e per la Repubblica, fino ai giorni della vittoria referendaria, tanto che viene persino chiamato dalla direzione della "Voce Repubblicana" e con La Malfa ingaggia la comune battaglia di civiltà e democrazia, di riscatto delle masse povere del sud e pure per la creazione di una società moderna e partecipativa. Roberto Balzani, introducendo il libro, dice che quello di Tartaglia è "un bel contributo alla storiografia sul repubblicanesimo, che sarebbe piaciuto a Giovanni Spadolini", come sicuramente piacerà a chi vuole scoprire da altre angolazioni la nostra più recente storia. "La Sicilia", 23 dicembre 2013 |